Descrizione Progetto
Siamo a Baotou, capoluogo della Mongolia Interna, città moderna con oltre 3 milioni di abitanti. Ci si è dati appuntamento al parco senza stabilire con precisione l’orario.
Il parco è una radura di terra battuta delimitata da alberi, simili ai pioppi, che proiettano un po’ d’ ombra. Qui si sono allenati il maestro Guo Pei Yun e l’allievo Yang Lin Sheng; ora è quest’ultimo che, diventato maestro, si allena insieme a tanti allievi giunti da diverse città della Mongolia e non solo, per festeggiare i suoi settant’anni, ma anche per partecipare alla cerimonia di discepolato, tra cui un allievo italiano venuto apposta da Pesaro.
Sono circa le 9 del mattino. Da uno dei viali del parco, avanza con passo deciso, occhiali da sole e immancabile thermos in mano, il maestro Yang. Dopo i saluti, si intrattiene a parlare con qualcuno.
Da un altro vialetto, in sella a un motorino elettrico, silenziosamente arriva la moglie, la signora Liu, esperta e maestra di Wu Shu, un’arte marziale cinese.
Yang Li Sheng, esperto di innumerevoli stili di Kung Fu tradizionale, incentra il suo insegnamento sullo Yi Quan, che sintetizza i principi di diversi stili e che non prevede forme precostituite da seguire.
Dal centro della radura, il maestro dà inizio con la pratica del saluto all’ allenamento. I primi esercizi sono dedicati allo scioglimento articolare e all’allungamento per riscaldare il corpo; seguono posizioni e movimenti per generare la forza interna mantenendo il corpo rilassato.
Provando a mettere in pratica i movimenti naturali eseguiti dal maestro, si ricerca l’armonia tra corpo, mente e spirito, che deve scaturire dal centro del corpo, il Tan Tien o campo del cinabro che si trova nella parte sotto ombelicale dell’addome dove si accumula l’energia.
I gesti dai nomi quasi poetici come la tigre si lava la faccia, la tartaruga gioca con l’acqua, il drago si allunga, abbracciare l’albero, sostenere il cielo, sono eleganti e morbidi.
Ognuno di noi fa come può, in base al proprio livello di comprensione e di apprendimento dell’arte marziale; a volte il maestro si ferma e dà semplici spiegazioni verbali, che per chi come me non conosce il cinese, risultano pressoché incomprensibili. Allora mi sforzo di osservarlo bene, di capire i suoi movimenti e farli miei, cercando di comprendere la relazione tra il movimento del braccio, il centro del corpo e lo scaricamento a terra attraverso il piede: esempio di catena cinetica molto importante per raggiungere la forza elastica. Ciò significa che nessun muscolo deve essere contratto, e il movimento deve fluire del centro del corpo alla periferia in un corpo rilassato.
Il maestro miscela movimenti tratti dallo stile Xing Yi Quan (arte marziale interna ed esplosiva) con i movimenti rilassati e naturali dell’Yi Quan, percorrendo lo spazio di allenamento in lungo e in largo.
Dopo una breve pausa, nella quale ci si asciuga il sudore e si sorseggia del the o dell’acqua, ci si dispone tutti perfettamente allineati per praticare il Taiji Quan sotto la guida della maestra Liu; fa da sottofondo una delicata musica cinese proveniente da una radiolina appositamente collocata vicino a noi.
Mentre tutti eseguono le varie sequenze, attorno, la vita del parco scorre.
E’ un momento magico; sembra che il tempo si sia fermato: decine e decine di allievi si muovono all’unisono immersi in uno stato altro, tanto da sembrare immobili, mentre tutto attorno si muove.
Finite le varie sequenze, sono passati 30 o 40 minuti ininterrotti; le persone si dividono in piccoli gruppi e proseguono nelle diverse specialità conosciute: la spada, il ventaglio, la corda, lo Xing Yi Qun, il Tui Shou, lo Shaolin; ognuno approfondisce il proprio stile.
Il maestro, sebbene sia seduto e chiacchieri con qualche allievo, ha sempre lo sguardo attento e appena si accorge di un movimento non corretto, interrompe l’esecuzione, spiega e fa ripetere diverse volte il movimento finché lo si è compreso.
Così senza accorgersi accade che il maestro sia di nuovo al centro della radura per il saluto di fine lezione; l’allenamento del mattino è terminato: sono circa le 12.00 ora del pranzo. Ci si ritroverà tutti al parco nel pomeriggio.